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"Quello che mi colpisce è che le opere, le scene, gli scorci, i gruppi, le posture, i personaggi, i volti di De Stefano hanno un'energia evocativa, trascinante e irresistibile. Se è legittimo - come penso sia legittimo e giusto - a uno spettatore travalicare con la sua fantasia i progetti e le intenzioni di un artista, è irresistibile la tentazione di svincolarsi dall'ambientazione e dal contesto creati, perfino dai titoli posti dall'autore, figurarsi altri scenari e immaginare altri titoli per collocare figure, costumi e visi in ambientazioni suggerite allo spettatore stesso dalle sue letture preferite. Quante figure create da De Stefano potrebbero stare a loro perfetto agio tra le pagine del Don Chisciotte o nei versi, per esempio, di Ariosto e soprattutto di Dante! Tra i personaggi di De Stefano mi è parso di scorgere l'accidioso come Ciacco, lo spavaldo come Farinata degli Uberti, il sanguinario come il conte Ugolino, gli amanti sfortunati come Paolo e Francesca, il prelato intrigante come l'arcivescovo Ruggieri, il furente assatanato come Caronte demonio con gli occhi di brace, il nobile, sfortunato ed esangue, come Manfredi d'Altavilla, il bestemmiatore come Capanno". Un piccolo elogio dedicato al Maestro Armando De Stefano.